In alternativa, o anche in aggiunta, a frequentare dei corsi specifici, festival, congressi ed eventi rappresentano una modalità molto valida, ed efficiente in termini sia di costi che di tempo impegnato, per approfondire dei temi, conoscere materie o settori a noi sconosciuti.

In Italia vi sono molti festival, concentrati in particolare nel periodo estivo. Il Festival della Mente (Sarzana) e il Festival della Letteratura (Mantova) sono due dei più famosi, ma certo non gli unici. Offrono un programma di lezioni, masterclass, dibattiti, spettacoli che coprono un vasto orizzonte culturale: storia, scienza, letteratura, arte. Con un programma concentrato in pochi giorni è possibile ascoltare dalla viva voce degli autori il frutto delle loro ricerche. Questi eventi offrono spesso la possibilità di partecipare come volontari, cosa che, oltre a quasi azzerare il costo di partecipazione, costituisce una esperienza interessante e un utile complemento al proprio cv.

Il Festival della Letteratura offre posizioni non solo alla biglietteria, ai punti di informazione e come addetti alla logistica (spostare sedie, aprire e chiudere tendoni ecc.) ma anche come accompagnatori per i relatori (in questo caso occorre conoscere le lingue), fotografi, operatori video e redattori web. I contatti aggiornati possono essere reperiti sul sito. Opportunità analoghe offre il Festival della Mente.

Ogni anno nascono nuove iniziative. Il livello qualitativo varia, per molte ragioni, quindi occorre fare bene i “compiti a casa” prima di selezionare un evento e metterlo nel proprio programma. Senza pretendere di essere esaustivi, citiamo il Festival della Filosofia di Modena, il Festival della Scienza di Genova (il più famoso ma non l’unico in Italia), vari eventi legati alla storia, spesso promossi in collaborazione con l’editore Laterza, il Festival del Giornalismo di Perugia, il Festival della rivista “Internazionale” a Ferrara e tanti, tanti altri. Anche qualora, e saranno molti i casi, non vi sia un programma formalizzato di stage/internship per ragazzi come collaboratori volontari, potete sempre provare a proporvi contattando gli organizzatori. Dovete essere pronti a un alto livello di “non risposta” prima ancora che di rifiuti, ma il processo stesso di proporvi e continuare a farlo con motivazione dopo molti rifiuti costituisce un utile allenamento per la “vita vera” che vi attende.

Con l’irrinunciabile aiuto di Google dovete per prima cosa identificare i responsabili e/o chiunque sia coinvolto a qualche titolo nell’organizzazione. Non indirizzi email generici, ma nomi e cognomi. Oltre al direttore artistico esistono spesso un responsabile dell’organizzazione, un ufficio stampa, un settore sponsor/marketing. Scrivete a loro proponendovi in base a quello che sapete fare (un ragionevole coefficiente di inflazione, come in tutti i cv, è autorizzato) e cosa proponete di fare per loro.

Più siete giovani, più avete possibilità che, con una buona presentazione, possiate incuriosire l’interlocutore con il vostro spirito di iniziativa e magari convincerlo a darvi una chance. Studiate quello il vostro interlocutore fa e quello che, rispetto ad altri eventi analoghi, non fa e proponetevi come soluzione. È bene spiegare che state pianificando il vostro Gap Year con iniziative utili alla vostra crescita, ma sottolineate non “quello che loro possono fare per voi, ma quello che voi potete fare per loro”: gestire pagine web, girare e montare video, disegnare materiali promozionali. Provate anche a immaginare e proporre idee più originali, perfino strampalate, quelle cose dette in gergo “notiziabili”, che possono richiamare l’attenzione dei media.

Esistono poi, in tutto il mondo, i grandi festival di cinema, teatro, danza, musica ecc. Sono certamente da considerare per dedicare una parte del proprio Gap Year a una vostra passione. Se anche avrete in futuro la possibilità di ritagliarvi il tempo (fra lavoro e famiglia) per andare alla Berlinale o al Toronto International Film Festival, difficilmente potrete gustarvelo con gli occhi e con la serenità dei vostri 18 anni. Oltre a godervi i contenuti e il contesto mondano, sarà molto interessante rendersi conto di tutta la ricaduta economica e industriale di certe attività. Ad esempio i festival cinematografici (Cannes, Berlino ecc.) sono anche mercati con la presenza di tutti i principali operatori, iniziative di marketing e promozionali. Le grandi kermesse musicali mostrano tutta la ricaduta di quel settore in termini di merchandising, ospitalità, logistica (palchi, tribune, trasporti). È possibile, ma forse più difficile, riuscire a inserirsi come volontario in questi eventi, in particolare quelli internazionali.

In alcuni casi vi sono programmi strutturati (ad esempio per il Sundance Film Festival, , ma anche la Berlinale ), in altri occorrerà provare a contattare qualcuno degli operatori, delle aziende e agenzie coinvolte. Il Festival di Cannes, ad esempio, non utilizza volontari, anche se due organizzazioni, American Pavillion e Creative Minds, offrono internship e workshop all’interno di programmi a pagamento. Qualche informazione in più, ed ulteriori link, li potete trovare a questo link.

L’alternativa, come detto, è contattare qualcuno degli operatori ma come per i festival culturali, rispetto ad altre tipologie di eventi, l’offerta è fortissima, visto il glamour delle manifestazioni, e la concorrenza arriva spesso da tutto un mondo di “figli di”, “mogli di”, “amanti di” dell’entourage. Questo vale per le posizioni più ricercate (pr, eventi, assistenti vari), seppur nemmeno queste retribuite. Più abbordabili (ma meno compatibili con una vera frequentazione degli eventi) le opportunità con le ditte di montaggio e smontaggio stand, le agenzie di hostess, personale per catering ecc. Ovvio che la conoscenza delle lingue è un prerequisito essenziale.

Altra macro-area da esplorare sono i grandi congressi, quelle che gli anglo-sassoni chiamano conferences. Sono eventi di uno o più giorni in cui si alternano presentazioni e workshop. Spesso sono affiancati da aree espositive dove sono presenti aziende e istituzioni collegati alle tematiche trattate.

Negli anni pari, a luglio, in una città europea a rotazione, si tiene l’European Science Open Forum (ESOF), un congresso di scienziati europei che, per qualche giorno, propone conferenze scientifiche e un ricco programma di presentazioni, seminari e incontri orientativi per studenti e ricercatori. La città ESOF organizza contestualmente eventi divulgativi per il pubblico generale. ESOF 2018 si è tenuto a Tolosa, ESOF 2020 sarà ospitato a Trieste. Oggi numerosissimi sono i congressi incentrati sul web in tutti i suoi possibili aspetti (contenuti, variabili che si possono misurare, sicurezza, marketing ecc.). Uno dei più famosi, certamente fra i più pubblicizzati, è il Web Summit che, nato a Dublino, da qualche anno si svolge a Lisbona, a novembre, con panel e keynote che vedono sfilare alcuni dei protagonisti della attuale new economy e molti aspiranti protagonisti della prossima ondata. Consigliabili, per chi abbia un interesse in campo scientifico e ingegneristico, i molti eventi sulle nuove tecnologie dove si possono conoscere anche le startup punta di diamante nel campo delle biotecnologie, robotica, medicina e altri campi di grande rilevanza. Un nome per tutti, EmTech, l’evento annuale dell’MIT, la culla dello sviluppo tecnologico mondiale, oggi declinato in diverse conferenze con focus di settore o geografico. Più leggere, ma interessanti e utili per avere una prima infarinatura su molti settori, sono le TED Conferences, dove una serie di personaggi leader (in linea di principio) nel proprio ambito o che hanno realizzato qualche cosa che “vale la pena conoscere”, fanno una presentazione di due/tre minuti. Per quanto con gli anni i TED abbiano perso di profondità a mano a mano che crescevano, e molto, in numero, rimangono un evento che ritengo sia utile inserire nel proprio programma. I TED sono ormai proposti in varie declinazioni tematiche e in molti Paesi e non sarà difficile trovare quello più confacente alle proprie esigenze. Da ricordare, nella scelta, la distinzione fra TED, organizzati direttamente e centralmente, e TEDX, conferenze che usano lo stesso format e hanno ricevuto il permesso di utilizzare il marchio, ma che sono organizzate da entità diverse, con risultati purtroppo molto variabili.